Nel XXI secolo evidenziamo subito dei paradossi:
Società organizzata
- Proliferazione di sottosistemi sociali, con un loro modo creativo di organizzarsi
- Un sottosistema business che, in molti paesi, domina e interferisce (e molto) con altri settori (governo, società civile, media)
- Carenza di ambiti adeguati per coinvolgere tutte le parti interessate per
innovare come un tutt’uno.
Nella Società 4.0 il naturale interesse personale dovrebbe estendersi ad una consapevolezza condivisa dell’ecosistema, in pratica dovrebbe estendersi a un’interiorizzazione dei punti di vista e delle preoccupazioni di altre parti interessate nel proprio sistema.
Ciò richiede che le persone sviluppino la capacità di percepire i problemi dalla prospettiva altrui. Il risultato sono decisioni ed esiti che recano beneficio all’intero sistema, non solo a parte di esso.
Al giorno d’oggi il risveglio all’Eco-Sistema si evince, ad esempio, con le seguenti iniziative che possono essere considerate precursori del 4.0:
- Movimenti per Slow Food
- Consumo consapevole
- Commercio Equo e Solidale
- Stili di vita salutari e sostenibili
- RSI, investimenti socialmente responsabili
- Consumo collaborativo
- Cibo Biologico e Biodinamico
L’uomo greco si sentiva, pertanto, organicamente inserito nella sua comunità. Ognuno trovava la propria realizzazione nella partecipazione alla vita collettiva e nella costruzione del “Bene Comune”.
“Che Dio ci salvi da una visione singola e dal sonno di Newton” William Blake
Un assunto di base sistemico afferma:
“La struttura definisce il comportamento delle persone che appartengono al sistema al punto che persone diverse collocate nel medesimo sistema tenderanno a comportarsi in maniera analoga.
Di conseguenza: se le persone subiscono il sistema, chi crea il sistema?.